IL PUNTO di Paolo Uggè
ORA IL GOVERNO BATTA UN COLPO!

Febbraio 26, 2022
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IL PUNTO di Paolo Uggè
ORA IL GOVERNO BATTA UN COLPO!

L’ho già ribadito più e più volte, ma mi rendo conto che il concetto, seppur semplice da comprendere, ha difficoltà ad essere riconosciuto.

Come noto, la situazione nell’autotrasporto stava degenerando, producendo anche episodi inaccettabili di coercizione e privazione delle libertà individuali. Se non fosse stato per il senso di responsabilità dimostrato da alcune federazioni dell’autotrasporto e per il forte interessamento della viceministra Bellanova, non so in che condizioni saremmo usciti dallo stato di agitazione, soprattutto in una fase come quella attuale, segnata da gravi turbolenze geopolitiche. Bene, dunque, che sia stata trovata un’intesa che, come si desume dai comunicati, interviene a compensare quelle voci di costo che avevano reso insostenibile, per molte imprese, proseguire nelle attività di trasporto. Si può affermare che i problemi siano tutti risolti?
Certo che no! Si può dire però che la ripresa del confronto con il governo, che ha anche saputo coinvolgere le rappresentanze della committenza per instaurare un confronto sulle problematiche che in questi ultimi anni si sono venute a creare, è un passo in avanti importante. Occorre riconoscere il ruolo decisivo della viceministra e dei suoi collaboratori, che hanno saputo gestire una situazione che stava assumendo contorni preoccupanti. Ora la palla torna al centro e la responsabilità deve continuare a prevalere, perché si possa dare risposta ai tanti problemi ancora aperti che, se non saranno affrontati, potrebbero generare la ripresa delle ostilità. La riprova la abbiamo avuta anche durante il confronto con la viceministra. Le ipotesi sulle quali sviluppare il confronto sono chiare, così come le soluzioni, ma occorrerà l’impegno di tutti. Nel riconoscere il contributo della viceministra, mi corre l’obbligo evidenziare anche l’interessamento di alcune forze parlamentari che hanno supportato il lavoro che le parti responsabili portavano avanti. In queste ore, tuttavia, ho realizzato quanto sia poco chiaro, nell’opinione pubblica, il quadro della situazione che abbiamo vissuto. Attraverso le immagini trasmesse in televisione e sui social, abbiamo visto nei presidi dei manifestanti la presenza di rappresentanti dei cobas, dei vecchi forconi, dei no vax. I manifestanti avevano delle ragioni, che scaturiscono dalla mancata presa di coscienza da parte di chi gestito in questi ultimi anni le tematiche del mondo dei trasporti (le difficoltà non sono imputabili, infatti, solo all’attuale esecutivo). Ma contemporaneamente, dobbiamo esecrare e prendere le distanze dagli episodi delinquenziali che si sono registrati. Questa è una delle ragioni che ci ha indotto a cercare una soluzione di concerto con le istituzioni. Devo anche evidenziare che per diverso tempo ho cercato di sensibilizzare i nostri uomini e le nostre donne di governo affinché si prendessero a cuore le problematiche che mettono in difficoltà gli operatori del trasporto. Più volte ho messo sull’avviso il ministero che senza un confronto costante con le rappresentanze responsabili della categoria, i piccoli problemi, come succede con i lievi smottamenti di neve che non vengono fermati in tempo, rischiavano di trasformarsi una valanga devastante. Per questo la costituzione di un tavolo delle regole, che vede la committenza ed i rappresentanti dell’autotrasporto confrontarsi alla presenza del governo, è forse la più rilevante tra le decisioni assunte. Unatras da tempo chiedeva che fosse garantita l’osservanza delle regole, ma i governi non sono stati in grado di far rispettare le norme previste dal nostro ordinamento, come quelle sui costi della sicurezza e i tempi di pagamento, né tanto meno di dare applicazione al principio della responsabilità condivisa, verificando eventuali violazioni su tutta la filiera in caso di incidenti con feriti gravi e decessi. Si registra sempre più invece che gli addetti ai controlli, in particolare quelli delle amministrazioni comunali che hanno bisogno di “fare cassa”, vessano gli autotrasportatori per piccole violazioni ma nulla fanno per dare un sostanziale contributo alla sicurezza. Non v’è dubbio che l’elemento scatenante delle proteste sia stato l’aumento del prezzo del gasolio, che si abbatte in modo drammatico soprattutto su chi non ha la possibilità o la capacità contrattuale necessaria a riversare sul committente l’incremento subito. Molti di quelli che hanno partecipato alle manifestazioni sono stati convinti, da chi intendeva strumentalizzare il mal contento, che si potessero ottenere interventi di riduzioni dell’accisa. FALSO! L’Italia sfrutta già al massimo quanto le norme europee consentono. Nessun intervento sarebbe stato possibile, se non l’adozione di misure che andassero a compensare altre voci di costo. Ed è proprio su misure di questo tipo che Unatras si è focalizzata nella trattativa col Governo. L’impegno della viceministra ha dato questo primo risultato, che va ora completato. Chi ha sostenuto che sarebbe stato possibile intervenire sulle accise, ha ancora una volta ingannato la categoria. Ricordate tutti le manifestazioni del 2012, anche quelle segnate da violenze e coercizioni? Ebbene in quell’occasione non si ottenne nulla e ci fu anche un decesso. Ora la situazione è divenuta più complessa per una guerra dai risvolti imprevedibili. Stiamo per uscire da una situazione pandemica (lo speriamo fortemente), dobbiamo rilanciare le nostre attività economiche e il nostro mondo è pienamente coinvolto in questo sforzo verso la ripresa. “Damose da fa’” disse papa Giovanni Paolo II: noi, come sempre, ce la metteremo tutta, ma la categoria smetta di seguire i falsi profeti e la parte pubblica eviti iniziative che possono essere lette come provocazioni. Osservo subito che non mi pare così intelligente mandare la guardia di finanza ad eseguire controlli su chi non ha corrisposto il contributo previsto dall’ART. Se non si fanno verifiche sui tempi di pagamento e sul rispetto delle regole più in generale, come è possibile che, in una situazione come quella che stiamo vivendo, ci si prenda la briga di effettuare simili controlli? Anche questi fenomeni saranno materia di confronto al tavolo delle regole. Concludo con un appello affinché si consenta un ritorno alla normalità rapidamente, che cessino le azioni di violenza e, soprattutto, che si smetta di dar retta a pseudo leaders che cercano di cavalcare le difficoltà al solo fine di giustificare la loro esistenza.

IL PUNTO – 25 febbraio 2022 – Ora il Governo batta un colpo!

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