3 dicembre appuntamento a Torino!
Di infrastrutture e della loro utilità per il Paese se ne è parlato molto in questi ultimi tempi. Nelle ultime settimane il dibattito sulla Tav ha fatto, senza ombra di dubbio, registrare iniziative che hanno coinvolto cittadini ed organizzazioni.
Conftrasporto/Confcommercio non è certo stata assente al dibattito. Anzi ha assunto posizioni nette a sostegno della realizzazione della Tav.
Anche a livello territoriale la questione ha visto impegnate i rappresentanti territoriali. Sia la presidente di Ascom, Maria Luisa Coppa, che il presidente Fai Torino, Enzo Pompilio, si sono dedicati particolarmente nel sostenere quella che potrebbe essere una battaglia decisiva, non solo per il l’economia del Nord Ovest ma dell’intero Paese.
Il 3 dicembre undici Confederazioni intendono proseguire l’opera di sensibilizzazione ed, in modo concorde, si ritroveranno con gli imprenditori ed i loro gruppi dirigenti per ribadire quanto sia strategica l’opera che ha subito un rallentamento che potrebbe essere propedeutico alla sua soppressione.
Il 3 dicembre, per questo, si ritroveranno a Torino i leaders nazionali delle maggiori rappresentanze dei corpi intermedi. L’iniziativa vuole evidenziare l’interesse delle categorie produttive del Paese sui danni che si potrebbero generare sul sistema produttivo, logistico e turistico se la realizzazione di un collegamento, parte essenziale delle scelte effettuate a livello comunitario, fosse ostacolato o bloccato. La Tav non è un problema del Piemonte, o di Torino ma riveste una dimensione nazionale. In questa ottica va affrontato.
Confcommercio sarà presente con il presidente Nazionale Carlo Sangalli, dirigenti ed imprenditori che, confluiranno su Torino da diverse zone d’Italia per testimoniare a favore della realizzazione della Tav.
Ovviamente anche le nostre imprese ed i nostri dirigenti si sentono impegnati in una iniziativa portata avanti nell’interesse del Paese. Non sarà una iniziativa di natura partitica o un tentativo di attribuire delle primogeniture di natura associativa. Obiettivo è la volontà di rafforzare quella iniziativa di popolo che ha visto migliaia di persone spontaneamente, in forma autonoma, scendere in piazza per manifestare a favore dell’esigenza del “fare” rispetto alla tesi decrescita felice.
Sono convinto che l’adesione, anche se volutamente sarà contenuta in termini numerici, dimostrerà ancora una volta come le rappresentanze dei corpi intermedi siano al fianco degli imprenditori e dei cittadini in una battaglia per il Paese.
Potrebbe esserci il tentativo di qualche residuato dell’archeologia partitica di cercare visibilità e provare a mettere il cappello su una iniziativa della parte produttiva del Paese. Permetterlo sarebbe un errore! si rischierebbe di trasformare una iniziativa economica in una propaganda ad “usum personae” con la forte possibilità di far perdere consenso ad una testimonianza genuina.
Paolo Uggè