TAV: Conftrasporto – “il rinvio dei bandi nasconde una trappola”

Dicembre 6, 2018
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TAV: Conftrasporto – “il rinvio dei bandi nasconde una trappola”

 

 

Preoccupa la decisione assunta d’intesa tra il ministro Toninelli e la sua omologa francese di rinviare al 2019 i bandi per i lavori della Tav: all’orizzonte potrebbe esserci una trappola per isolare l’Italia”.

Il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè condivide l’allarme lanciato ieri sera dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. E rilancia: “Secondo una notizia che circola negli ambienti bene informati, la posizione favorevole espressa dalla Francia in merito al rinvio dei bandi sarebbe il risultato di un’intesa segreta raggiunta tra Francia e Austria tendente a incrementare gli ostacoli, sia sul fronte francese che su quello austriaco, all’uscita delle merci prodotte o trasformate in Italia. La scusante – spiega Uggè – sarebbe proprio fornita dalle annunciate intenzioni di voler ridiscutere le grandi opere legate ai corridoi internazionali da parte dell’Esecutivo italiano”.

“L’annuncio di voler riconsiderare i costi e benefici per dare il via libera ai lavori (ne sono stati  realizzati a iosa), di fatto prolungherà i tempi di  realizzazione delle opere con il conseguente ritardo del trasferimento del trasporto merci dalla strada alla  ferrovia – prosegue il vicepresidente di Conftrasporto – Questo consentirà ai governi  franco austriaci di sostenere che il traffico pesante continuerà a penalizzare le zone turistiche e l’ambiente, quindi diverrà necessario introdurre limitazioni e ostacoli alla circolazione dei mezzi pesanti”.

“Un trucco da magliari, se reale, che ha come obiettivo quello di penalizzare l’economia nazionale. L’Italia risulterà bloccata a ovest, sulla linea che passa per Genova, al Frejus e al Bianco dalle decisioni francesi, e a est dalle limitazioni del Tirolo e dalle decisioni che assumerà il governo austriaco”.

“Servono altre riflessioni per evidenziare come la questione Tav , Brennero e Terzo valico debbano diventare prioritarie nelle scelte di politica economica del governo? E il governo intende confermare o smentire?”, conclude Uggè.

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