NCC sul piede di guerra – Conftrasporto: “il governo conceda 3 mesi per un accordo poi agisca”

Dicembre 19, 2018
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NCC sul piede di guerra – Conftrasporto: “il governo conceda 3 mesi per un accordo poi agisca”

 

 

 

NCC sul piede di guerra manifestazione davanti al Senato, sit-in in molte città.

Imprese di autonoleggio con conducente (Ncc): dopo la manifestazione di questa mattina in piazza della Repubblica, a Roma, gli operatori del settore si sono spostati davanti alla sede del Senato per continuare la protesta. Sulle loro teste pende ancora la spada di Damocle del decreto 29/1 quater, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio prossimo: nessuna novità è infatti giunta dall’incontro da poco concluso tra una delegazione di tutte le sigle Ncc e il viceministro Edoardo Rixi.

Alla manifestazione unitaria stanno partecipando anche le imprese della Fai, la Federazione degli autonoleggiatori aderente a Confcommercio-Conftrasporto, che chiedono al Governo un’ulteriore proroga dell’entrata in vigore del decreto. “Siamo qui per scongiurare l’estinzione di un settore che conta 80mila imprese e 200mila lavoratori – dichiara il presidente della Fai-Conftrasporto Daniele Ercoli – Numerosi sono stati i presidi dei nostro colleghi in molte altre città d’Italia”.

Ncc, Conftrasporto: “il governo conceda tre mesi per trovare un accordo e poi agisca”.

Un Governo serio non può scaricare su 200mila operatori e sulle loro famiglie le conseguenze di mancate decisioni che la Politica avrebbe dovuto assumere da ben 10 anni”. Il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè interviene sulla protesta degli Ncc, le imprese di autonoleggio con conducente, che oggi hanno manifestato a Roma e in diverse altre città per scongiurare l’entrata in vigore di un decreto che dal 1° gennaio cancellerebbe di fatto 80mila imprese.

“Faccio appello alla ragionevolezza della Politica e delle parti sociali – afferma Uggè – Il governo assegni tre mesi di tempo per raggiungere un accordo, ponendo paletti precisi e se, scaduto questo termine, non si sarà trovata una soluzione ragionevole, non difficile da raggiungere secondo Conftrasporto, che decida  autonomamente emanando un provvedimento definitivo. Il governo del cambiamento dimostri di voler realmente cambiare le cose”.

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