IL PUNTO DI PAOLO UGGÈ

Aprile 19, 2019
Attività sindacale
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IL PUNTO DI PAOLO UGGÈ

Dopo la lunga pausa  per le festività pasquali ed i prossimi “ponti”, che rallenteranno anche le attività ed il lavoro parlamentare, alla ripresa ci troveremo in piena campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.

Una giornata, il 18 aprile, che non può essere dimenticata per quello che ha voluto significare per il nostro Paese. Proprio in questo giorno e per richiamare alla gente quel momento determinante,  ritengo di dover invitare tutti i nostri operatori a non sottovalutare il doveroso impegno di recarsi alle urne il prossimo 26 maggio. Sarebbe un errore dagli esiti immaginabili soprattutto per quanto potrà essere portato avanti nelle sedi comunitarie sulle normative che riguardano il trasporto.

Una politica al limite della ragionevolezza, improntata su una cultura esasperata dell’ambientalismo di facciata, costruita su annunci e decisioni emotive, e che, se attuata, produrrà ancor di più conseguenze devastanti per la nostra attività.

L’ambiente è una esigenza di tutti da preservare. Su questo le imprese operanti nel mondo dei trasporti ne sono ben consce. Ma le misure che vengono assunte, oltre ad essere ingannevoli quanto talvolta inutili, rischiano di affossare non solo l’attività dei trasporti ma anche quella dell’intero sistema produttivo.

Non si deve sottovalutare quanto i  paesi emergenti (Cina, India, etc) producono in termini di inquinamento e quanto questo irresponsabile atteggiamento impatti sulla competitività dell’intero sistema economico. Diviene allora irrinunciabile non solo valutare gli eventi climatici, che forse derivano anche da altri fattori, ma dotarsi di una politica che sappia coniugare le esigenze di competitività con il rispetto ambientale.

Invece si punta sulla propaganda utilizzando, per fini non strettamente legati al rispetto ambientale ma più alla comunicazione utile al business, una giovane ragazza e lo stesso Pontefice. L’obiettivo è solo quello di suscitare emozioni e utilizzare l’impatto che talune immagini televisive trasmettono. Anche un disattento, se riflette, comprende come la strumentalizzazione sia funzionale ad altri obiettivi che poco hanno a che vedere con la salute del pianeta.

La campagna a favore dell’energia elettrica, senza domandarsi quale sia la fonte che la produce (non sono certo le pale eoliche) ne è un esempio. L’energia elettrica oggi si genera, in gran parte, attraverso l’energia nucleare, il gasolio o con il carbone. Inoltre farà insorgere il problema dello smaltimento delle batterie che viene fatto passare come un problema relativo, ma con il quale ci si dovrà confrontare. A differenza di altre modalità inquinanti il trasporto stradale, (i dati sono presenti in uno studio del centro di Ispra), partecipa per il 18% all’inquinamento e per le emissioni del particolato. Il trasporto pesante risulta responsabile per il 7%. Questi dati non sono quasi mai evidenziati nel dibattito sul tema dell’inquinamento. I dati resi noti servono solo a produrre una immagine a senso unico per una politica ambientalista che ha probabilmente obiettivi a sfondo economico. Nulla di nuovo. In tempi passati l’emergenza ambientale è stata usata per bocciare l’energia nucleare; è stata riutilizzata con il protocollo trasporti, parte integrale della Convenzione delle Alpi, prodromo a far crescere la contrarietà sulla realizzazione di infrastrutture nel sistema alpino e di adduzione all’arco alpino, penalizzando l’Italia a vantaggio delle economie di altri paesi europei. Oggi  viene usata per favorire l’operazione “energia elettrica unica fonte pulita”. Balle”!

La questione inquinamento e le misure per combatterlo saranno oggetto di interventi nel Parlamento che uscirà dalle elezioni europee. Non partecipare per gli imprenditori del nostro settore è pertanto errore rischioso che va evitato.

Ecco perché la partecipazione al voto, oltre che rispondere ad un dovere civico, è per gli operatori del mondo dei trasporti determinante.

Conftrasporto/Confcommercio ha  elaborato un documento sui principali temi riguardanti l’attività della logistica (la parte sui temi dell’accessibilità è contenuta anche nel documento che Confcommercio ha già approvato) e sarà inoltrato a tutte le forze politiche per ottenerne la condivisione. Da parte nostra, come già fatto in passato, renderemo noto  le forze politiche sia i nomi di quei candidati che, condividendole, le sottoscriveranno.

Terremo incontri con gli operatori che aderiscono alle nostre realtà associative e ci impegneremo per far conoscere le nostre opinioni ai cittadini italiani.

Vorrei ricordare a qualche scettico o superficiale la situazione nella quale ci si potrebbe trovare se avesse la meglio la cultura del non fare (infrastrutture sono un esempio)o quella della “decrescita felice”, elemento sul quale si fonda la politica di alcune forze politiche. Abbiamo la necessità di rappresentanti capaci e non prevenuti in modo aprioristico ed ideologico. Occorre una classe politica ragionevole disposta al confronto per approfondire ed impegnarsi  a favore di un trasporto sostenibile utile ai sistemi produttivi di un Paese come il nostro che deve realizzare i collegamenti ferroviari, stradali, portuali e marittimi. In gioco vi sono temi come l’occupazione, la salute e la nostra economia.

Promettiamo che torneremo sull’argomento e chiediamo riflessione ed impegno. Non indicheremo un solo partito ma quelli che condivideranno le nostre esigenze impegnandosi a sostenerle. Lamentarsi dopo che le urne saranno aperte non servirà più a nulla.

Intanto Buona Pasqua a voi tutti.

 

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