“L’incontro fissato per il 14 novembre con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli è una buona notizia, ma il fermo dei Tir rimane un punto fermo all’orizzonte”.
Così il vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto Paolo Uggè, che spiega: “Più il tempo passa, più si avvicina il momento nel quale le modalità di attuazione del fermo dovranno essere comunicate all’autorità competente: l’organizzazione di un fermo è una macchina complessa che, una volta messa in moto, determina problematiche gestionali non indifferenti”.
“Certamente gli impegni di un neo ministro sono tanti, ma era dal 25 settembre che Unatras chiedeva un incontro senza ricevere risposta – ricorda Uggè – Se è innegabile che chi è al governo ha rilevanti responsabilità nei confronti dei cittadini, è altrettanto vero che anche chi esercita il ruolo di rappresentanza ha il dovere di tutelare le centinaia di migliaia di imprese che rappresenta”.
“Per un’azienda di autotrasporto sapere se potrà contare sul recupero, come previsto da intese sottoscritte, di una parte di accisa oppure no, significa molto: dagli 800 ai 1000 euro di maggiori costi per ogni automezzo all’anno. Un’impresa media con 50 veicoli avrà un maggior costo di circa 50 mila euro”, spiega il vicepresidente di Conftrasporto, che guida anche la Federazione degli Autotrasportatori Italiani (Fai).
“Negli ultimi giorni abbiamo letto notizie che assicuravano come le riduzioni sui rimborsi dell’accisa sarebbero entrate in vigore solo nel 2021, ma leggendo gli atti (bozza di bilancio) si scopre che i tagli esistono già dal 2020, per gli euro 3, e dal 2021 per gli euro 4 – continua Uggè – Inoltre le risorse aggiuntive annunciate per gli investimenti, per a 5,5 milioni di euro per il 2019 derivano dalle quote che gli autotrasportatori versano per il funzionamento dell’Albo. Per l’anno 2021, invece, la provvista si realizzerà decurtando i trasferimenti al settore. Ma anche su questo non c’è chiarezza”.
Conftrasporto si aspetta che il confronto con il ministro non si esaurisca intorno al taglio ai rimborsi sulle accise, ma consideri anche i provvedimenti sull’ambiente, la funzionalità delle motorizzazioni, i trasporti eccezionali, i costi della sicurezza, il dumping sociale, i tempi di pagamento, la transitabilità dei valichi alpini.