DECRETO LEGGE LIQUIDITA’. Commento del Segretario Generale Fai Andrea Manfron

Aprile 10, 2020
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DECRETO LEGGE LIQUIDITA’. Commento del Segretario Generale Fai Andrea Manfron

L’azione pro-liquidità del Governo si limita, oggi, ad agevolare (almeno nella volontà, meno nei fatti) l’indebitamento delle imprese nei confronti del sistema creditizio e virtualmente dello stesso Stato cui le imprese dovranno restituire oneri fiscali, contributivi, previdenziali. Non vengono dati “soldi in tasca” alle imprese.

In generale, manca la certezza che il sistema creditizio sia in grado di erogare i prestiti con immediatezza, per vincoli procedurali necessari alla verifica del merito del credito, verifica cui le banche sono vincolate anche ai fini della garanzia statale.

Il FCG è stato potenziato, ma il Governo doveva avere più coraggio: 25mila euro come tetto agli importi garantiti al 100% sono onestamente una miseria. Bene copertura per le PMI fino a 800mila euro, peccato che tale copertura passi attraverso la garanzia incrociata stato-confidi, comunque laboriosa ed onerosa da erogare.

Possibili proposte migliorative, sulla falsa riga di quanto tracciato dal Governo.

Per le PMI: fino a 100mila euro per prestiti garantiti al 100% dal FCG, raddoppiando la disponibilità del fondo.

In generale allungare le tempistiche del rimborso fino a 15 anni e prevedere un cap generalizzato sui tassi di interessi.

Privilegiare i prestiti e le garanzie per la copertura dei costi di esercizio che le imprese debbono prioritariamente preoccuparsi di sostenere per garantire la continuità operativa, al limite vincolandone l’erogazione tali fattispecie.

Andando oltre quello che è la logica usata dal Governo occorrerebbe: prevedere erogazioni a fondo perduto per le imprese, se necessario mirate alla sola copertura dei costi di esercizio. Ed ancora eliminare o ridurre gli oneri fiscali a carico delle imprese.

09 aprile 2020

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